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Oxite, il blogging open per sviluppatori
Una piattaforma di blogging dedicata a tecnici e smanettoni. Produce Microsoft, che rassicura: WordPress può dormire sonni tranquilli.

In rete aumentano le occasioni e gli strumenti di sviluppo orizzontale del web, parimenti alla disponibilità di piattaforme di gestione dei contenuti indirizzate ai settori più svariati. Così se WordPress, Drupal e gli altri si accaparrano il mercato generalista e BayWords degli svedesi di The Pirate Bay incita al blogging "libero e senza censure", Microsoft ha pensato di lanciare Oxite, il CMS dedicato ai developers.

Per quanto da Redmond assicurino che Oxite non prenda attualmente di mira WordPress e gli altri CMS mainstream, che il nuovo parto di Microsoft sia una piattaforma con qualche ambizione lo dimostrano le caratteristiche proprie del pacchetto: rispettoso degli standard web, estensibile, Oxite supporta funzionalità di ping e backlink come trackback e pingback, la gestione dei commenti anonimi o autenticati, i feed RSS un po' dappertutto, i gravatar e naturalmente l'editing di pagine e articoli.

Nel ricco piatto dell'offerta di Oxite gli utenti possono avere poi a disposizione la possibilità di ospitare un numero variabile di blog su un singolo sito, l'aggiunta di codice HTML personalizzato a quello di default e naturalmente l'integrazione con i tool di sviluppo marcati Microsoft quali ASP.NET e Visual Studio.



Come vetrina per le funzionalità di Oxite Microsoft ha scelto MIX Online, il sito della community telematica dedicata all'omonima conferenza su web e sviluppo costruito interamente sulla base della nuova piattaforma di gestione dei contenuti.

Rilasciato sotto licenza open source Microsoft Public License, Oxite nasce soprattutto come esperimento e dimostrazione delle possibilità del codice di Redmond. Come illustra lo stesso coordinatore del progetto Erik Porter, non ci sono piani specifici "per rendere il codice qualcosa di diverso da un ottimo esempio di sviluppo che dovrebbe permettere di far girare qualsiasi sito web". Ma è sempre un progetto in mano alla community, continua Porter, e "se la community decide di fargli prendere una diversa direzione noi non la fermeremo di certo".

Fonte: punto-informatico.it
 
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